
Le competenze socio emotive nei contesti scolastici e formativi: il progetto europeo 3H - Head, Heart, Hand incuriosisce il mondo dell’istruzione e della formazione professionale.


L’evento, che ha registrato una forte partecipazione è stato suddiviso in due momenti. Al mattino si è svolta la tavola rotonda che ha posto l’attenzione su come l’istruzione e la formazione professionale, come più in generale tutto il sistema di istruzione, oggi corra il rischio di fornire ai giovani un curricolo che privilegia gli aspetti cognitivi, trascurando la formazione umana integrale, con “le tre lingue che una persona matura deve sapere parlare: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani ” (Papa Francesco). Ed ecco perché, in questi ultimi anni tutti gli organismi internazionali (Comunità Europea, OCSE, CEDEFOP, etc.) raccomandano quindi di fornire ai giovani le competenze socio emotive, considerate bussola per il domani (Learning Compass) e fondamento di qualsiasi professionalità.
Mentre nel pomeriggio tutti i partecipanti, suddivisi in gruppi, hanno preso parte a workshop dedicati alle diverse tematiche affrontate nella Linea Guida: Organizzazione, Pedagogia, Didattica, Competenze, selezione e formazione degli insegnanti. Dopo due ore di lavoro, di confronto, di scambio di buone pratiche, di modifiche e di interazioni la Linea Guida è stata validata e a breve sarà disponibile sul sito del progetto 3H per essere condivisa con l’intera comunità educante. L’incontro tra formatori ed insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado e di centri di formazione, così come di educatori e pedagogisti ha fatto sì che diversi punti di vista e diverse esperienze venissero prese in considerazione arricchendo molto questo documento.


Un ottimo risultato per il progetto 3H- Head, Heart, Hand (8/02/20222 – 27/08/2024) che oltre alla Linea Guida ha realizzato anche un Compendium di Buone Pratiche, (dove viene riportato l’esito di una serie di visite di benchmarking e di individuazione di buone prassi nell’ambito dell’educazione socio-emotiva (SEL: Social Emotional Learning) di adolescenti accolti presso organizzazioni di istruzione e formazione professionale) e che continuerà a lavorare con lo scopo di creare strumenti e metodologie per saper motivare e promuovere lo “star bene” a scuola essenziale per gestire e prevenire l’abbandono precoce, partendo da tre punti principali. Superare le difficoltà nell’applicazione quotidiana di metodologie di Problem Based Learning e Project Based Learning; stimolare un lavoro di accoglienza attiva che trasformi il rapporto tra istituzione e allievi, portando ad una situazione di benessere in modo da motivare gli studenti sia nello studio pratico che quello teorico; sviluppare forti competenze educative anche e soprattutto nei docenti/formatori, nei quali la mentalità nella maggior parte è quella istituzionale (o didattica), legata a conoscenze, ad abilità specifiche, e a forme strutturate e standardizzate di trasmissione.
Per la promozione delle competenze socio emotive occorre quindi dotare il personale di metodologie provenienti dal mondo dell’educazione territoriale, come ad esempio il colloquio educativo, l’animazione, il gioco, la progettazione personalizzata e quindi un’istruzione che tenga conto nella stessa misura dell’intelligenza cognitiva (testa), dell’intelligenza socio emotiva (cuore) e dell’intelligenza manuale (mano).
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