Lettera a cuore aperto della Classe V liceo delle scienze umane dell’Istituto Matilde di Canossa di Como

Cosa non vogliamo dimenticarci quindi, o meglio, cosa vogliamo ricordare, cioè “richiamare in cuore”, anche tra molto tempo, di questi anni di pandemia?
Resterà nel nostro cuore un pensiero che ci dirà di come questo periodo disordinato ci abbia permesso di guardarci dentro, di essere solidali con gli altri, di unirci anche se tutti distanti.
Non vogliamo dimenticarci di come questa “tempesta” ci abbia permesso di riscoprire lo stare in famiglia, l’essenzialità, il valore della libertà e della scuola come luogo, anche virtuale, di incontro e di confronto.
Non vogliamo dimenticarci dell’impegno di insegnati e studenti al fine di trovare nuove e stimolanti modalità di dialogo e conforto, così come porteremo con noi le persone che ci sono state vicine e quelle che hanno fatto del “prendersi cura” il proprio compito quotidiano.
Ci verrà in mente di come spesso ci siamo affidati al virtuale forse anche per scappare da una realtà stretta e difficile, e ci penseremo due volte, quando avremo la possibilità di chiarire un rapporto di persona, a rinunciarci optando per un semplice whatsapp. Ricorderemo di come vince sempre chi si mette in gioco, anche se agli occhi degli altri può apparire un perdente. Ricorderemo che il pessimismo è facile, mentre la vera sfida è sempre quella della speranza.
Si, durante il lockdown abbiamo compiuto 18 anni, siamo diventante maggiorenni senza feste né celebrazioni. Ci è sembrato ingiusto, ma forse grazie a queste rinunce siamo diventate davvero un po’ più grandi, più ricche e consapevoli, e quindi responsabili. Responsabili di mantenere viva in noi la memoria di questa fatica, ma anche di coglierne le potenzialità per farle fruttare nel futuro. La nostra vita è adesso, e nessuna pandemia, così come nessun’altra difficoltà, potrà mai sottrarcela del tutto. Questo ricorderemo, questo il nostro messaggio: “Ogni mattina, dimentica le tue ansie e le tue paure: alzati e impegnati per diffondere la tua luce tutt’intorno. Soltanto i ciechi non potranno scorgere il tuo splendore, tutti gli altri ne resteranno affascinati”.