Intervista a Valentina Barbieri

Dalla passione per i bambini, le lingue straniere e la musica, alla direzione dell’Istituto Limonta Donzelli di Milano in Via Tagliamento. Valentina Barbieri ci racconta il suo ruolo di Coordinatrice Didattica ed Educativa tra presente, passato e futuro.
Innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito! Dunque, lei è Coordinatrice Didattica ed Educativa presso l’Istituto Limonta Donzelli di Via Tagliamento di Milano, nonché docente di inglese e musica. Cosa l’ha portata a scegliere queste professioni? Quali sono le caratteristiche che più la aiutano a svolgere il suo lavoro?
“La mia professione di docente nasce da una passione per i bambini che ho sempre avuto fin da adolescente. Inoltre ho sempre avuto un interesse per le lingue e la musica, dunque mi sono specializzata in questi ambiti. Dopo un periodo a Londra sono rientrata in Italia, ma ho voluto trovare un modo di continuare a sentirmi in Inghilterra: quindi, ho cominciato ad organizzare viaggi studio e in un paio di anni sono diventata direttrice di un’università in Inghilterra per cui gestivo circa 450-500 studenti. Avevo solo 24 anni, ma amavo già moltissimo questo lavoro perché mi portava a relazionarmi con culture differenti. Sicuramente per svolgere il ruolo di Direttrice è stato fondamentale avere tantissima determinazione nel voler gestire la scuola per portare delle migliorie. Avevo un grande obiettivo, che ho poi raggiunto: entro i 40 anni di età volevo dirigere una scuola.”
Quali sono secondo lei i punti di forza di una Scuola Canossiana?
“Ho lavorato sempre nell’ambito del privato, prima per una Scuola Montessoriana, poi per una Scuola Francescana e ora per una Scuola Canossiana. Penso che i punti di forza delle nostre scuole siano l‘accoglienza nei confronti di chi ha più bisogno in termini non solo economici, ma anche culturali, relazionali e familiari. In secondo luogo, gioca un ruolo fondamentale la centralità della famiglia e del dialogo con esse. Infine, un valore aggiunto della Scuola Canossiana è l’attenzione al singolo.”
Se dovesse descrivere la sua scuola in tre parole, quali userebbe?
“Accogliente, professionale e innovativa. ACCOGLIENTE nei confronti delle famiglie, in quanto abbiamo diverse realtà più o meno complesse dal punto di vista economico, ma soprattutto in termini relazionali. PROFESSIONALE perché abbiamo all’interno della nostra realtà delle figure professionali decisamente molto valide tra cui un pedagogista, tre psicologi e una logopedista. INNOVATIVA perché cerchiamo sempre di dare un qualche cosa in più, come ad esempio il nuovo corso di Media Education, o il progetto CLIL nelle ore musica durante tutto l’anno scolastico.”
Facciamo ora un salto nel futuro, come si immagina la sua scuola tra qualche anno?
“Una scuola con sempre più professionisti a disposizione e che punti sull’insegnamento delle lingue straniere, magari collaborando con docenti madre lingua.”
I suoi buoni propositi per questo nuovo anno scolastico?
“Sicuramente aumentare il numero di iscritti nella classe prima elementare, cercando di migliorare la promozione della scuola.”
Qual è il suo augurio per i bambini che hanno da poco ricominciato la scuola?
“Nonostante il Covid, i nostri bambini hanno sempre fatto lezione in classe, quindi non hanno mai perso il contatto con la scuola. L’augurio è che riescano a creare delle relazioni significative e salde con i loro compagni e con gli adulti.”