La prima Vet Skills Competition dell'Enac Emilia Romagna a Palma di Maiorca: il racconto di Ilaria Franchi studentessa

Ilaria Franchi, studentessa di terza dell’indirizzo Operatore Ammininistrativo Segretariale, ci racconta questa nuova avventura!
E anche noi siamo arrivati alla fine di questa bella esperienza. Siamo partiti senza neanche sapere come ci saremmo trovati tra di noi, se saremmo riusciti a sopravvivere, se ci saremmo divertiti, e se una volta finita questa avventura avremmo pensato alla settimana facendoci spuntare sul viso un piccolo sorriso di nostalgia.
La prima cosa che mi ricordo del primo giorno che siamo arrivati, era la felicità mischiata alla preoccupazione che usciva sotto forma di euforia. Arrivati albergo avevamo bisogno di acqua, o forse era solo una scusa per uscire ed esplorare quella terra sconosciuta a cui avevamo dato forse troppe aspettative e invece ci ha riservato un po’ di gente strana che non ci saremmo mai aspettati. Nonostante questo l’acqua per sicurezza l’abbiamo presa e siamo tornati soddisfatti verso l’albergo salendo su qualche giostrina qua e là per tornare bimbi anche solo per 5 secondi.
La mattina dopo è iniziato tutto, nuove conoscenze positive e negative, nuove lingue sconosciute per qualcuno, mentre per altri quasi una seconda lingua, tutto sommato però noi  siamo italiani, parliamo con le mani, a gesti, con le mani.
Alla fine ci siamo impegnati tutti, chi più chi meno, chi subito, chi con il tempo, a socializzare in lingue diverse per metterci alla prova, e direi che la prova è stata superata alla grande, siamo tutti molto soddisfatti!
Pietro e il suo spagnolo particolare, ma sorprendente, Rori (Aurora) con il suo spagnolo modificato, più corretto di tanti altri, e l’inglese alquanto strano, Valentina e  Lacc (Rebecca) che più che parlare inglese insegnavano le parolacce e le frasi in dialetto parmigiano a tutti quelli che incontravano, e io, che non potevo scamparla(devo ancora studiare molto) ma me la cavavo bene.
Le skills non sono andate come ci aspettavamo, ma possiamo dire che anche lì ce l’abbiamo fatta; è stato difficile per la lingua diversa e a volte la poca collaborazione, ma ci abbiamo provato fino all’ultimo per far capire che, anche se con qualche difficoltà, ce la potevamo fare anche noi, e così è stato.
I giorni sono passati troppo velocemente, ma ce li siamo goduti a modo nostro sempre, tra le varie chiacchierate  fino a notte fonda che sono state le principali serate di me e la Rori, ai mille discorsi infiniti di Pietro, alla Muskan concentrata solo a vedere il mare (e alla fine ce l’ha fatta), alle mille passeggiate fatte volentieri solo quando c’era da mangiare, al compleanno della Rori che finalmente ha festeggiato e che si ricorderà per tutta la vita, alle bussate alle porte della Lacc e della Vale per svegliarle, ricordando loro che erano in ritardo quasi tutte le mattine. Ai discorsi seri a cena con i prof, ai pianti, alle risate a squarciagola, ai video e alle foto che ci ricorderanno questa esperienza ogni volta che ne avremo bisogno. Alle figure fatte con gli Spagnoli e gli Olandesi che sicuramente non si dimenticheranno, al rapporto creato con i professori sempre presenti e sempre pronti a farci sentire a nostro agio, insomma a tutto quello che ci ha fatto stare bene e non.
Perché sì, anche durante questa esperienza ci sono state cose che non ci hanno fatto stare molto bene, da un semplice no, ad un amore complicato e per finire raffreddore, febbre, mal di testa vari, male alle ossa!
Ma, nonostante questo, c’è sempre rimasta la stessa atmosfera, felice e serena, quella che nessuno molto probabilmente si aspettava, e che alla fine abbiamo creato noi e i prof, che sono stati di aiuto e di esempio per tutto il viaggio, rassicurandoci e incentivandoci sempre, ci hanno anche saputo far ridere e noi far ridere loro, con piccoli aneddoti durante la cena e i racconti di una nostra giornata alla scoperta della Spagna. Abbiamo anche pianto e a volte tutti insieme, per un piccolo momento di sconforto o per un attimo di tenerezza che ci ha fatto capire quanto loro tengano a noi e noi a loro. Purtroppo, il nostro viaggio è stato breve, ma non vediamo l’ora un giorno di ritornare, per adesso, anche se con tristezza, torniamo nella nostra Fidenza, pronti a raccontare a tutti quanto è stato bello!
Alla fine, quel sorriso di nostalgia l’abbiamo tutti. In realtà quel sorriso di nostalgia ci ha accompagnato per tutto il viaggio in aereo, e continua a casa….Questo credo faccia capire quanta emozione abbiamo provato e soprattutto quanto ci manchi stare in quell’hotel, insieme a ridere senza pensieri.
Grazie mille per tutta questa esperienza. Vi voglio bene.