Canossa Vibes il podcast del Canossa Campus
Nella nostra scuola, il Canossa Campus di Brescia, i C-Lab sono uno spazio pomeridiano che consente agli studenti di esplorare, approfondire, scoprire sotto una nuova luce alcune delle discipline che già studiano in classe, offrendo però un approccio meno formale e strutturato, svincolato da programmi e scadenze.
Da alcuni anni mi occupo del C-Lab di inglese e sono alla continua ricerca di attività che possano coinvolgere e appassionare gli studenti. Quest’anno, per la prima volta, ho deciso di proporre loro l’esperienza del podcast. Ero consapevole del fatto che la realizzazione di un prodotto di questo tipo avrebbe messo in campo, in ambito didattico, molte competenze importanti: l’esercizio della lingua scritta e orale, il miglioramento della pronuncia e della dizione, una buona palestra per mettersi alla prova.
Quello che invece non mi aspettavo, e che rende questo progetto un’esperienza di grande valore, è la grande motivazione degli studenti che, volontariamente, hanno deciso di aderire al progetto. L’entusiasmo travolgente con cui hanno accolto la proposta e la costante dedizione con cui stanno lavorando, la forza di volontà e il modo in cui stanno imparando a controllare la propria emotività, l’altissimo livello di collaborazione e autonomia che dimostrano, oltre alle competenze informatiche e tecniche che stanno maturando di settimana in settimana, fa sì che un’esperienza che poteva rivelarsi semplicemente utile si stia trasformando in un bellissimo momento di confronto, approfondimento e crescita.


Ho chiesto ad alcuni dei membri del C-Lab, autori del podcast “Canossa Vibes”, di fare una sorta di “bilancio”, in seguito alla pubblicazione della prima puntata. Di seguito le loro risposte.
Elisabetta dice: “È un modo diverso di fare inglese, rispetto a come lavoriamo in classe. Prepariamo i copioni per le puntate successive, lavoriamo tutti insieme e condividiamo molto, confrontandoci continuamente, e solitamente in classe non si fa.” Secondo Francesco “è un modo più collaborativo di fare inglese, la parte che mi piace di più è quella che riguarda la grafica e la scelta della colonna sonora. Inoltre è divertente creare i materiali per il podcast e registrare le interviste.” Ludovica ha deciso di partecipare perché le “piaceva l’idea di uno spazio in cui dare voce agli studenti”, mentre Ester apprezza il fatto che “siamo tante persone diverse che si uniscono per portare avanti un progetto comune.”
“Dietro questa iniziativa c’è molto lavoro, impegno e fatica, ma alla fine vieni ricompensato dalla soddisfazione di aver creato qualcosa di entusiasmante.”, sostiene Ludovica. E aggiunge: “Mi piace anche perché si crea un gruppo di persone che collaborano fra di loro, si divertono seguendo i vari aspetti della produzione. Quando abbiamo pubblicato la prima puntata sono rimasta stupefatta. Mi sono anche creata un gruppo di amici che senza questa esperienza forse non avrei trovato. Sono proprio contenta di essere parte di questo progetto, anche per la parte divertente e l’atmosfera di fiducia reciproca che si è creata”.

