Durante una pausa pranzo come un’altra ci imbattiamo in Ahmed Ibrahim: un ragazzo egiziano che sta svolgendo un tirocinio di informatica presso la sede di Enac Veneto.
Parlando con lui scopriamo che si sta occupando di sviluppare il gestionale della sede e che è uno dei 35 ragazzi che fanno parte del progetto Y-MED. Questo incontro ci incuriosisce e ci porta ad approfondire.
È Ludovica Barbato ad illuminarci; Ludovica si occupa di gestire e monitorare i programmi dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e ci spiega che il progetto Y-MED è promosso proprio da OIM: una organizzazione internazionale che si occupa di questioni migratorie a 360°, tra cui quelli di cooperazione allo sviluppo (come il progetto Y-MED, per l’appunto)
Y-MED ha lo scopo di offrire a giovani provenienti da Marocco, Egitto e Tunisia la possibilità di svolgere un tirocinio di 4 mesi presso aziende italiane, aventi sede in Veneto, facilitando poi il loro inserimento lavorativo nei rispettivi paesi di provenienza.
L’obiettivo finale è che con la mobilità circolino le conoscenze, che si arricchiscano le competenze dei ragazzi e che le aziende italiane possano entrare in contatto con realtà di mercato inedite.
A tal proposito, Ludovica ci parla di un vero e proprio schema di migrazione circolare: gli uffici OIM con sede in Marocco, Egitto e Tunisia collaborano con imprese, università o agenzie per l’impiego per fare una prima selezione di candidati e poi le aziende venete si occupano dei colloqui di selezione finale. I candidati sono tutti laureati, laureandi o diplomati presso istituti professionali e prima di partire fanno un corso intensivo di lingua e cultura italiana.
Infatti, anche se stiamo parlando di nazioni affacciate sullo stesso mare, tra l’Italia e i paesi da cui provengono i tirocinanti ci sono differenze culturali abissali; basta pensare al fatto che i ragazzi hanno svolto parte del tirocinio nel periodo del Ramadam: le aziende hanno, quindi, visto da vicino le diversità culturali che ci differenziano.
Poter svolgere un tirocinio in Italia è per questi ragazzi una straordinaria opportunità e un valore aggiunto al loro curriculum: infatti, una volta rientrati a casa, i ragazzi si troveranno a far parte di un programma di accompagnamento per favorirne l’inserimento nel mercanto del lavoro del loro paese natale.
Ci complimentiamo con Enac Veneto per aver aderito a questa bella iniziativa e auguriamo a tutti i tirocinanti un buon rientro a casa, sperando che la loro valigia sia colma di ricordi felici e di nuove competenze!