La festa di S. Maddalena ci fa ritrovare Famiglia “col cuore della Carità”

Di madre Maria Carla Frison (Schio)
Dopo due anni di incontri importanti proibiti dal distanziamento sociale richiestoci dalla pandemia, abbiamo celebrato in tre tappe la festa di S. Maddalena 2022.
  • Ricorrendo l’8 maggio in una domenica del tempo di Pasqua era d’obbligo posticipare o anticipare la festa. Da qui la scelta di celebrare i primi vespri solenni il sabato, con la partecipazione di chi condivide con noi la chiamata alla carità universale, preghiera gioiosa, seguita da un aperitivo per fraternizzare.
  • Domenica 8 maggio è stato inevitabile il ricordo di Maddalena in un giorno che coincideva anche con la festa della mamma e delle vocazioni, tutte sfaccettature dell’unica premura per la casa di Dio di Maddalena stessa. In questo modo anche l’assemblea domenicale ha condiviso la nostra memoria grata per il carisma canossiano.
  • Lunedì mattina, 9 maggio, dopo la novena pregata insieme, abbiamo vissuto la solennità propria della festa con i frequentatori abituali dell’eucarestia quotidiana. Gradita sorpresa il dono della biografia di S. Maddalena quale segno di appartenenza nello Spirito alla stessa famiglia.
Riflettendo sulla novità di questa ricorrenza posso dire che l’abbiamo costruita e vissuta come una grande convocazione d’amore che “come fuoco avvampa per abbracciare il mondo”. Definito il programma, via WhatsApp, Email o telefono, abbiamo raggiunto i vari gruppi di amici della famiglia canossiana di Schio: dai fratelli e sorelle laici alle ex alunne, dai camminatori con e per Bakhita, ai membri dell’Associazione Bakhita; dai collaboratori in campo educativo ai volontari che – tutti – a seconda dei propri doni, estendono la nostra presenza là dove non possiamo esserci, costruendo la comunità ecclesiale al largo. Tutti ci sentiamo poveri ma – insieme – più ricchi per il sostegno reciproco che ci fa incontrare. Ci hanno stupito messaggi in cui chi non poteva venire alla festa ci ha comunicato il proprio dispiacere. Quali le cause: il covid giunto inaspettato, l’essere madrine o padrini di cresimandi… E Maddalena ha certamente amato anche questa presenza vissuta col CUORE DELLA CARITÀ!
Aggiungo che Maddalena, da me percepita negli anni ‘70 quale profeta dello stesso Concilio Ecumenico Vaticano II, nella celebrazione dello scorso 8 maggio, mi ha fatto contemplare come il suo sogno stia diventando realtà e sia di grandissima contemporaneità per chi desidera offrire risposte efficaci alle sempre nuove sfide della storia.
Siamo davvero un “piccolo gregge”, una piccola comunità immersa nella vita di una comunità allargata formata da molte famiglie. Viviamo la maternità dei “mille cuori” che Maddalena desiderava avere “per offrirli e donarli tutti al Signore”, “disposta a stare sulla porta dell’inferno fino alla fine del mondo purché nessuno vi entrasse, soddisfatta solo di sapere, di tanto in tanto, che il Signore era servito”. Queste sue note spirituali ci incoraggiano a cercare fratelli non ancora raggiunti dalla gioia del Vangelo, a farci compagne di viaggio con chi condivide i nostri aneliti pur – con umile sentire – per la pochezza delle nostre forze. Ci ottenga S. Maddalena la grazia di amare ed accogliere tutti indistintamente, come s. Bakhita ha sapientemente appreso da lei stessa. E tutto a Gloria di Dio, per la Pace del mondo!